Packaging di plastica: il bando europeo ai monouso
Dal 3 luglio scorso è scattato il bando per il packaging di plastica monouso, in base alla direttiva europea 904 del 2019, la cosiddetta Sup (Single Use Plastic).
Il 5 giugno 2019 era stata adottata formalmente la direttiva da parte del Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea. Oggi, a distanza di due anni, nei quali ci sono stati è vero ben altri problemi come la pandemia Covid-19, siamo alla resa dei conti.
La manovra ha accelerato l'attenzione di tutti gli stake holders, produttori di beni e consumatori in primis, verso il packaging sostenibile ovvero verso l'uso di materiali meno inquinanti fra i quali primeggia la carta.
Il packaging di plastica monouso al bando per salvare il mare e l’essere umano
La direttiva europea è tesa a:
ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull'ambiente, in particolare sull’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi”
Le principali misure che ogni Stato membro dovrà rispettare e per le quali adottare provvedimenti nazionali entro il 3 luglio, per non incorrere nelle infrazioni, sono:
- Riduzione del consumo di contenitori per alimenti e tazze per bevande;
- Restrizioni all’immissione in commercio di plastica monouso con alternative prontamente disponibili e verranno vietate posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, agitatori per bevande, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso;
- Sensibilizzazione e regimi di responsabilità estesa del produttore per tutti gli articoli che non rientrano nella misura di restrizione di mercato, al fine di contribuire al costo della prevenzione, della gestione dei rifiuti, compresi i costi di trattamento;
- Obblighi di etichettatura per informare i consumatori sul corretto smaltimento dei rifiuti, sul contenuto di plastica e sull’impatto ambientale;
- Progettazione dei prodotti innovativi (ad esempio: bottiglie per bevande con tappo collegato).
I numeri dell’inquinamento dei mari da plastica
In base ai dati diffusi due anni fa dalla Commissione Europea i prodotti e il packaging di plastica monouso, insieme agli attrezzi da pesca, rappresentavano circa il 77% dei rifiuti marini, che inquinano spiagge e mari d’Europa.repliche orologi
Questa direttiva permetterà di trarre benefici ambientali ed economici, quantificabili in:
- minore emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2;
- riduzione dei danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di euro entro il 2030;
- risparmi per i consumatori pari a circa 6,5 miliardi di euro.
Lo scopo? Creare packaging sostenibile, naturalmente!
Sostenibilità ed economia circolare: i must del Green Deal europeo
Come abbiamo spiegato in un precedente articolo, optare per il packaging sostenibile di carta o cartone, anziché di plastica, contribuisce a salvare il pianeta e significa anche rispettare le direttive europee, evitando al nostro paese costose infrazioni.
Il vicepresidente della commissione Frans Timmermans ha chiarito ancor meglio gli obiettivi futuri europei in questi termini:
ridurre l’uso della plastica monouso aiuta a proteggere la salute delle persone e del pianeta. Le regole dell’Unione Europea sono un traguardo fondamentale nell’affrontare i rifiuti marini. Stimolano anche modelli di business sostenibili e ci avvicinano a un’economia circolare dove il riutilizzo precede l’uso singolo. Questo è l’obiettivo del Green Deal europeo: proteggere e ripristinare il nostro ambiente naturale, stimolando al contempo le imprese a innovare.
Il packaging in carta è citato nella direttiva?
Il settore del packaging italiano è un’eccellenza mondiale e nella direttiva è citato anche il packaging di carta, ma solo quello rafforzato da veli di plastica (detti lining o coating).
In merito al danno che potrebbe ricevere anche il comparto del packaging in carta italiano, il 27 giugno scorso, il ministro Giorgetti, in un incontro a Bruxelles, ha dichiarato le sue perplessità e preoccupazioni in questi termini:
Si potrebbe pensare ad una riserva rispetto all'entrata in vigore della direttiva che riguarda anche settori tipo quello della carta che oggettivamente non mi sembrano così negativi sotto l’aspetto ambientale come quello della plastica”.
Precisando però di riferirsi a quei prodotti “la cui componente in plastica è dell'8% rispetto al 92% di carta”.