Packaging e normativa sul riciclo: riciclare o reciclare?

Packaging e normativa sul riciclo: riciclare o reciclare?

Packaging e normativa: riciclo o “reciclo”? Partiamo dalle origini

Prima di parlare di packaging e normativa, chiariamo quali sono i termini corretti da utilizzare ovvero: riciclo e riciclare. Molto spesso però troviamo utilizzata la forma non corretta “reciclo” e “reciclare”, perché più vicina al termine francese “recycler” da cui deriva.

La parola riciclo, attestata in italiano dal 1959, come ben noto, significa "recuperare e riutilizzare materiali di scarto o di rifiuto" si utilizza in particolare per indicare il riciclo della carta.

Quindi, la forma scritta esatta che il tuo packaging deve presentare sotto il logo che rappresenta come deve essere smaltito, è ad esempio la scritta riciclo carta e non reciclo carta.

Passiamo ora al significato che sta dietro il concetto di riciclo.
Le prime riflessioni internazionali sul rapporto stretto fra economia ed ecologia risalgono agli anni sessanta.


Il primo Earth Day si svolse negli Stati Uniti il 22 aprile 1970 e vi parteciparono 20 milioni di americani: da questo evento nacque la United States Environmental Protection Agency. Due anni dopo venne organizzata a Stoccolma la prima conferenza internazionale sull’ambiente.

La regolamentazione europea sugli imballaggi

Lo sviluppo e il cambiamento dei consumi ha incrementato esponenzialmente la diffusione degli imballaggi. Si è resa quindi necessaria una normativa che ne regolamentasse la gestione dal punto di vista della:

  • ecosostenibilità ambientale
  • economicità
  • concorrenza

In questo contesto, il 20 dicembre 1994, il Parlamento europeo ha deliberato la “Direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” (Direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio). L’obiettivo era di armonizzare le legislazioni molto disomogenee dei vari Stati, per assicurare il corretto funzionamento del mercato comunitario, garantendo anche un alto livello di protezione ambientale.

La nuova direttiva imponeva, per la prima volta agli Stati membri, il raggiungimento di obiettivi quantitativi di recupero e riciclo di tutti gli imballaggi in relazione al peso complessivamente immesso dal consumo, nei rispettivi mercati nazionali.

La normativa citata è stata poi affiancata dalla Direttiva (UE) 2019/904 in materia di plastica monouso. Di tale tematica ne parliamo in Packaging di plastica vs packaging di carta.

La normativa italiana sul riciclo: il cosiddetto “Decreto Ronchi”

Il D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, il cosiddetto “Decreto Ronchi”, in attuazione delle direttive europee sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio ha tentato il riordino dell’intera normativa.

Dopo aver ribadito che la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse, si presenta come legge generale relativa a tutti i residui delle attività umane, fondandosi su questi due principi:

  1. vieta a chiunque detenga rifiuti di abbandonarli, imponendo di provvedere al loro smaltimento o recupero nelle varie forme previste dal decreto stesso a seconda del tipo di detentore.
  2. si preoccupa di indicare la priorità della riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti prodotti e del loro recupero, riutilizzo e riciclaggio, rispetto allo smaltimento.orologi replica

Quest’ultimo principio è esplicitamente espresso come “fase residuale” della gestione dei rifiuti. Il Decreto raccomanda la riduzione della quantità di rifiuti da avviare allo smaltimento finale attraverso queste azioni:

  • reimpiego ed il riciclaggio
  • recupero per ottenere materia prima dai rifiuti
  • misure economiche e determinazione di condizioni di appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi
  • utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.

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